Dal quotidiano "Il Gazzettino" ed.Venezia – 28.01.1996

 

 

FOTOGRAFIA / Le "terre" di Millozzi

 

"Terre", questo il titolo di una mostra fotografica allestita alla Galleria "Il Ponte" di Mestre, viale S.Marco 14, aperta al pubblico tutti i giorni, tranne la domenica e il lunedì mattina (Studio Poletto, fino al 2 febbraio). Rassegna tematica di Gustavo Millozzi, autore torinese di nascita ma veneto di adozione, noto nel panorama fotoamatoriale nazionale ed internazionale , sia per l’intensa attività di ricerca, che per l’impegno organizzativo che da anni dedica alla fotografia.

Le immagini, tutte a colori, sono state realizzate nell’arco di dieci anni (1971-1981), ai margini della laguna veneziana: memoria di una natura che il tempo e l’attività dell’uomo hanno cambiato profondamente. Descrizioni autentiche di segmenti di terra, ormai scomparsi, dai quali Millozzi, dotato di talento e sensibilità, ha carpito frammenti cromatici stupendi. Sensazioni percepite, descritte e proiettate nel futuro: uno studio concepito anni fa e tuttora valido, in un tempo storico, come il nostro, nel quale molta parte della società ha maturato un interesse nuovo per la natura.

Un linguaggio fotografico definito e autorevole, quello di Millozzi in questa mostra, senza manipolazioni coloristiche né tecnicismi fini a se stessi, in cui le masse materiche sino collocate con sapiente dosaggio compositivo, e le "connotazioni" vive ed essenziali assumono nella struttura delle immagini, valenze metaforiche particolari: invenzioni iconiche nelle quali si condensano e si fondono i contenuti della ricerca che è anche denuncia ecologica, lineamenti di un progetto che è sintesi e compendio di intuizioni di chi ha sensibilità e, quindi, capacità di leggere dentro la natura, in tutte le diverse articolazioni.

Colorismi forti, al punto da sembrare artificiali: è solo una prima lettura, Gustavo Millozzi si è limitato ad osservare e a ritrarre, quasi da reporter, senza modificare il contesto naturale analizzato e, con consumata abilità, sul taglio compositivo delle opere.

Fausto Raschiatore