La monografia “Gustavo Millozzi, Photographs 1958-1979”, promossa dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova, è stata pubblicata nel mese di settembre in occasione della mostra allestita a Padova al Palazzo Zuchermann (12/09_ 02/11/2014).

In questi giorni mi è giunta notizia che proprio domani, 15 dicembre, verrà conferita ad Gustavo Millozzi, da parte del Comune di Padova, l’alta onorificenza: “Sigillo della Città”.

A nome del Dipartimento Cultura FIAF, con molto piacere esprimo a Gustavo le più vive felicitazioni per la considerazione ricevuta dal Comune della propria città, che noi sappiamo ampiamente meritata per la sincera passione e la lucida competenza con le quali ha condotto la sua vita pubblica nell’ambito della fotografia italiana in generale ed in particolare FIAF e FIAP.

Con questo post, che presenta alcune delle fotografie presenti nella monografia, desidero ricondurre il rapporto con l’autore sul piano più confidenziale che è quello giusto tra chi condivide la passione fotografica.
Ho scelto di comporre la sequenza basandomi soltanto sull’anno in cui lo scatto è stato realizzato.

La sequenza temporale è sempre molto significativa per comprendere il percorso di ricerca del fotografo, in particolare in materia di tematiche affrontate e poetiche con le quali le ha interpretate.
Il periodo è tra i più interessanti del dopoguerra, perché in esso la società italiana è passata dalla cultura del Neorealismo a quella della Contestazione.

Dalle fotografie si evince che i tratti che Gustavo Millozzi ha colto dell’Italia dell’epoca sono sempre stati riferiti alla condizione dell’individuo, mai sono entrati nell’osservazione del fenomeno collettivo.

E’ quest’attenzione coerente verso una singola vicenda personale che rivela la sensibilità umana ed estetica dell’autore.
Anche in queste poche fotografie emerge la sua attenzione verso i mutamenti del comportamento della donna, intuizione lungimirante se vista a posteriori. Infatti essa ci appare: se bambina, tenera e giocosa; se anziana, appartenente alla tradizione; e invece se adulta, si erge con lo splendore della modernità che la rende una attraente, elegante e seducente compagna dell’uomo.

Grazie a Gustavo Millozzi per essersi dato con efficace capacità e sincero senso d’amicizia!

 

Silvano Bicocchi

 

http://www.fiaf.net/agoradicult/2014/12/14/gustavo-millozzi-photograph-1958-1979-a-cura-di-angelo-maggi/